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Economia globale sempre meno circolare: solo il 6,9% dei materiali viene da riciclo

Il Circularity Gap Report 2025 ci racconta di un sistema economico in cui il riciclo e l’uso di materia riciclata, pur in aumento, non riescono a tenere il passo con la crescita complessiva dei consumi. Ricordando anche che il riciclo da solo non è sufficiente a ricondurre gli impatti ambientali entro il perimetro sicuro dei limiti planetari

Continua a scendere il tasso di circolarità dell’economia globale. Secondo il Circularity Gap Report 2025 (CGR) è calato al 6,9% (gli ultimi dati disponibili fanno riferimento al 2021), rispetto al 7,2% del 2018 (dati 2015): solo il 6,9% dei materiali che entrano nell’economia sono materiali riciclati.

Una sintesi efficace delle cause, e quindi delle leve su cui le soluzioni dovranno agire, si trova a pagina 27 dello studio pubblicato ieri da Circle Economy in collaborazione con Deloitte: “Questo calo è in gran parte dovuto alla crescita sostenuta dell’uso complessivo dei materiali, che supera la crescita dell’uso dei materiali secondari. In altre parole, finché il consumo di materiali continuerà ad aumentare, la chiusura completa dei cicli dei materiali è incompatibile con la crescita della produzione di materiali”. Anche se, come si legge ancora, “di fronte alle crescenti sfide globali, l’economia circolare offre un mezzo per ricablare le pratiche lineari radicate che non sono più utili alla maggior parte delle persone o al pianeta” questo ricablaggio non basta. Non c’è riciclo che tenga se non arrestiamo l’aumento forsennato dei consumi.

“In assenza di forti obiettivi globali che ci tengano sulla giusta strada, stiamo andando fuori rotta per diversi indicatori chiave”, evidenzia il documento. “La gestione delle risorse naturali e le tendenze globali di utilizzo dei materiali si stanno muovendo nella direzione sbagliata: l’estrazione di materiali e la produzione di rifiuti sono in crescita, mentre i tassi di riciclaggio e di smaltimento controllato sono entrambi in calo su un periodo di cinque anni”. Inoltre, mancano obiettivi ufficiali e scientificamente fondati per l’utilizzo dei materiali a livello globale, il che rende difficile guidare i progressi.

Ma procediamo con ordine.

Circularity gap report 2025 economia circolare
Fonte: Circularity gap report 2025

Consumo di materia e crisi ambientali

Abbiamo ormai superato la soglia dei 100 miliardi di tonnellate di materiali estratti all’anno, sottolinea il CGR. Un consumo ormai fuori controllo non direttamente correlabile all’aumento della popolazione globale. Il consumo pro capite di materiali è infatti passato da 8,4 tonnellate nel 1970 a 12,2 tonnellate nel 2020, alimentato dall’urbanizzazione, dalla crescita del PIL e dal consumismo. Né può essere univocamente correlato al benessere delle persone, a meno di intendere per benessere quello legato al soddisfacimento di bisogni indotti. È invece sicuramente correlabile al peggioramento delle condizioni di vita sul Pianeta: “Oggi conosciamo l’impatto dei livelli attuali e senza precedenti di utilizzo di materiali vergini: elevate emissioni di gas serraperdita di biodiversità e inquinamento”. Ben il 70% delle emissioni globali, ricorda il report, deriva dalla movimentazione e dall’utilizzo dei materiali.

di Daniele Di Stefano

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